"Visconti è il regista italiano che più di tutti ha avuto un rapporto stretto con la letteratura.
Infatti, già con il suo primo lungometraggio, Ossessione (1942), Visconti si era ispirato al "Postino suona sempre due volte" di Cain.
Aveva ricevuto una copia del libro in francese da Renoir, che gli aveva suggerito di trarne un film. Il regista decise, insieme agli altri collaboratori della rivista 'Cinema', di creare un film che prima di tutto fosse un manifesto del nuovo cinema antifascista.
La sceneggiatura del film fu molto simile a quella del romanzo americano: una giovane donna sposa di un marito brutto e anziano, s’innamora di un giovane capitato per caso nel loro esercizio, e decidono di uccidere il marito per l’assicurazione, soltanto che lei morirà sulla strada verso casa.
Il regista ha semplicemente ambientato il film nel Nord-Italia, e per questa sua ispirazione fu accusato di aver semplicemente copiato la storia.
In realtà, il film di Visconti usa il soggetto di Cain per creare uno spaccato sulla società italiana di quell’epoca, dove era difficile essere liberi e dare sfogo ai propri desideri."