"Il cinema è stato definito anche «la fabbrica dei sogni»: un luogo entro il quale le fantasie umane possono essere riprodotte artificialmente. Quest'espressione è divenuta ormai parte del linguaggio comune e, all'interno della nostra società, cinema è diventato sinonimo dell'evasione totale, della possibilità di realizzare i desideri di ogni individuo, anche se soltanto attraverso la loro visione su uno schermo.
E cos'è il cinema in fondo se non, come cita una delle definizioni sopra riportate, anche 'vedere, credere di vedere'? Alcuni psicologi hanno addirittura paragonato il processo cinematografico a quello onirico: considerando il cinema la simulazione completa, seppure inconsapevole, del sogno. Secondo questa teoria, lo spegnersi delle luci in sala corrisponderebbe così alla chiusura delle palpebre, mentre l'inizio della proiezione equivarrebbe all'inizio del sogno.
Come il dormiente, lo spettatore ha bisogno che gli siano offerte alcune condizioni, una sala oscura, appunto, priva di rumori, in cui possa lasciarsi andare e sospendere quella vigile attenzione, che gli è normalmente richiesta nella vita reale."