"Takeshi Kitano, meglio noto al pubblico come “Beat” Kitano, nome d’arte da lui utilizzato solo quando firma la regia dei suoi film, è oggi una vera star nel suo Paese: presentatore televisivo, radiofonico, comico, romanziere, saggista, autore di canzoni e di poesie, opinionista sui quotidiani, pittore, attore, regista, sceneggiatore. Si presenta oggi come uno degli artisti più poliedrici del Giappone.(…)
Alla fine degli Sessanta è assunto in un locale di strip-tease, il "Français", nel quartiere di Asakusa di Tokyo, come ragazzo dell’ascensore, ma Kitano entra a lavorare in quel luogo con la viva speranza di poter un giorno diventare attore comico; nel locale, infatti, tra uno spogliarello e l’altro si esibiscono dei comici in alcuni sketch di cabaret.(…)
Nel 1973 il comico Kiyoshi Kaneko, noto al pubblico come Beat Kiyoshi, chiede a Kitano di affiancarlo nei suoi spettacoli. Kitano prende il nome di Beat Kitano. E’da questa collaborazione che nasce il famoso duo dei "Two Beats". I due si esibiscono soprattutto in spettacoli manzai: dialogo comico, interpretato da un attore principale e da una spalla nei ruoli rispettivamente del personaggio serio e dell’idiota.
Ma con la loro collaborazione lo spettacolo manzai attraversa una fase di evoluzione, perdendo il suo carattere bonario: il duo è irriverente, trasgressivo, a volte volgare e ai limite della censura, finendo spesso a litigare con il pubblico; ancora, il tratto tipico del manzai di Takeshi è la velocità di esecuzione. Ma la loro formula funziona e nel 1974 appaiono sul piccolo schermo per la prima volta, e nei primi anni Ottanta saranno ospiti fissi di Waratteru baai desu yo! (E’ora di ridere!), un popolarissimo show televisivo.
Il duo diventa così uno dei principali protagonisti dell'età d'oro del varietà televisivo giapponese. La coppia si scioglie nel 1983, dopo dieci anni di intensa collaborazione.(…)
L’esordio dietro la macchina da presa di Kitano, un po’ come la sua iniziazione artistica, avviene in modo casuale: Beat Takeshi è chiamato ad interpretare il ruolo del tipico poliziotto solitario e giustiziere nel film Violent Cop (Sono Otoko, Kyobo Ni Tsuki, 1989), con alla regia Kinji Fukasaku: il film nasce come violento poliziesco sulle orme dello stile statunitense.
Non si sa se per motivi personali o addirittura per incompatibilità con l’insolita tabella di lavoro di Kitano, assorbito dagli impegni televisivi, Fukasaku rinuncia alla regia; Kitano chiede allora alla produzione di potersi cimentare lui, nonostante privo di esperienza, giacchè questa prova gli appare come una sfida divertente.
Dapprima produttore e sceneggiatore si mostrano titubanti: il suo passato da cabarettista e poi da comico televisivo non l'aiutano in questa impresa, soprattutto nei confronti della critica, negativamente influenzata. Takeshi riesce a vincerne le resistenze e, una volta ottenuta la regia, si appropria del film girandolo secondo i suoi gusti. Invece di un classico film sulla yakuza, o di un poliziesco all'americana, così come era stato alle origini pensato, il regista firma un film intenso, intriso di violenza e di passione.
Alla sua uscita nelle sale giapponesi, nel 1989, la pellicola passa quasi inosservata. La figura di Kitano, violento e sofferente giustiziere, stride molto con l'immagine di Kitano comico e intrattenitore ed il pubblico è disorientato, così come la critica. In quegli anni la vis comica che ha caratterizzato il suo personaggio pubblico fino ad allora lascia gradatamente il posto ad una pacatezza, prima estranea.
Ormai viene considerato un uomo di cultura che emette giudizi sulla società, e i suoi interventi critici aumentano: si evolve verso altri generi di programmi, trasmissioni di commento sui fatti della società e della politica. Ormai è al cinema che guarda, senza per questo rinunciare al vecchio lavoro: lui stesso ammette che la sua tecnica cinematografica non è che l’accumulazione di elementi televisivi."