Interpretazione tra mondi. Il pensiero figurale di David Lynch
Riassunto del libro "Interpretazione tra mondi. Il pensiero figurale di David Lynch" di Pierluigi Basso Fossali. L’elemento che qualifica e unisce i diversi film è la spazialità filmica ripartita per universi figurativi privi di una logica costruttiva autonoma; ciascuno ha bisogno di un altro “mondo” per poter trovare un’interpretabilità dei propri valori fondanti.
Indice dei contenuti:
- Il pensiero figurale di David Lynch
- Il regista Lynch
- La figuralità di Lynch
- La figuralità e l’audiovisivo
- Polisemia
- Fenomenologia testuale
- Contratti spettatoriali e nuove gestioni del senso per il film contemporaneo
- Il cinema sperimentale di David Lynch
- La mostruosità solenne come scandaglio del patetico
- L’origine mitica e la dominante animale
- La musica e i suoni
- La girandola della mostruosità
- L'ibridazione uomo-animale
- La dualità figurale del fuoco
- L’avvento del mostro e la devoluzione del volto
- Il mostro: scienza medica e mercantilismo
- Asimmetria e diabolicità
- Il paradigma degli spettacoli
- Posizione supine e violenze parallele
- Percorsi passionali
- Il volto di Merrick
- Soggetto di diritto
- Sentieri della giustizia
- Recite e difetti d’immaginazione
- Classi di spettatori
- Terrore vs orrore
- Merrick sotto due giurisdizioni
- Amare il giusto
- Progettare la solennità
- Destinato all’asimmetria
- Visite come recite
- Parallelismi competenziali ed effetti stilistici
- L’iniziativa dell’osservatore enunciazionale
- La sprezzatura e la dignità residuale
- Funzioni di un tono dissonante
- Ricerche e parallelismi
- Estetica del freaks show
- Spettacolo e industria
- Dal silenzio alla protesta
- Riconoscenza ed imbarazzo
- La fantasmagoria
- Aprirsi ad arte un cammino d’oltre vita
- Demacchinazione e protesi vestimentarie: l’universo figurativo di Dune
- La polifonia enunciazionale in Dune
- I vestiti futuribili
- Una semiotica del vestito
- Il vestito: tensione tra tipologia e tassonomia
- La tuta spaziale
- La tuta di sopravvivenza in Dune
- Le tute degli avversari
- In abiti civili
- Le uniformi e la mantella dell’incoronazione
- Wild at Heart come viaggio senza mappa affettiva
- Lavorio figurale e semantica dei toni
- La semantica dei toni
- Sintassi figurative e figuralità nella sequenza dei titoli di testa
- L’introduzione nella diegesi
- L’ambiguità dei toni enunciazionali
- Il fiabesco in play-back
- Dettare la fiaba fino in fondo, a fianco del dramma
- Reincantamento e perversione
- L’economia tragica della visione
- Mnesie e anticipazioni all’insegna degli elementi naturali
- Si recita a soggetto
- Processi e figure: Elasticità e moto surplace
- La giacca di pelle di serpente
- La canzone come operatore di metamorfosi
- Corpi indicali
- La bocca: elemento figurativo cardinale
- Battesimo linguistico e mondi possibili
- I mondi paralleli
- Prospettive sghembe e cuore selvaggio
- La politonia del film
- Il rapporto tra toni locali e tono reggente
- Detection e regia passionale in Twin Peaks
- Il valore delle passioni in Twin Peaks
- La sigla
- Il prologo e la “cattura” dello spettatore
- L’identificazione dello spettatore in Pete nel prologo
- Passioni e parodia: le dissonanze tematiche di Twin Peaks
- Truman e Hayward : un’incrinatura della coerenza diegetica
- La morte di Lara e lo scoppio del dramma
- La dimensione del segreto
- Lo strano, il fantastico e il meraviglioso: la beffa allo spettatore in Twin Peaks
- Accenni sullo sviluppo del segreto
- Date Cooper
- Lo sguardo altro di Cooper
- L’emergenza dell’investigazione con Cooper
- La destrutturazione del personaggio Cooper
- Gruppi funzionali di personaggi
- Il personaggio James
- La famiglia Packard
- Laura Palmer e la prossimità con Cooper
- Gli Horne e gli Hurley
- Il personaggio Philip Gerard
- Il personaggio Windom Earle
- La funzione della coppia
- Ipocrisie e le dissimulazioni nelle storie sentimentali
- Sdoppiamento di personalità e stati di alterazione
- I mondi paralleli
- Ritorni
- La visione: spaesamento cognitivo e tensione interpretativa
- La soggettivizzazione dello spettatore
- Il montaggio delle sequenze di Twin Peaks
- Disseminazione di generi e procedure di paternizzazione
- Gioco decostruttivo e gusto parodico di Twin Peaks
- Le anamorfosi discorsive di Lost Highway
- Why me? La paradigmatica e la prova del doppio
- Why me? La riduzione a puro ruolo attanziale
- Cinema di corpi e film mnestici
- Film e montaggio mnestico
- L’uomo misterioso al fondo di una strada maestra perduta
- L’omicidio eterodiretto: la vendetta orientale
- Conversazione al telefono
- La riemersione della memoria e il cortocircuito necrofilo
- Il sangue al naso: il carnefice che soffre
- Paradigmatica di corridoi e vendetta coniugata al passato
- I morti viventi dei film di Fred
- La baracca come luogo segreto di ricettazione
- La crisi emicranica
- Personaggi a pezzi e anamorfosi discorsive
- Due copioni, due film?
- L’enunciazione reggente del film e l’enunciazione di secondo grado incassata
- Lynch, autore postmoderno sui generis
- Pete Dayton: Giardino e improvvisazione
- L’amore di Pete e la putrefazione che bussa alla porta della propria camera
- L’evento misterioso che Pete non ricorda
- L’irrisarcibile e l’asimmetria
- Lo sforzo interpretativa
- Carattere salvifico di quella strada perduta di Linch
- Lo switching discorsivo
- Mediazioni ed attorialità in Mulholland Dr.
- Il rapporto idilliaco tra Rita e Betty
- Il contro-sogno di Diane
- Corpi connettivi e urbanizzazione
- Opposizioni toponomastiche
- Un luogo prossimo al successo
- La casa in strada
- La controdestinalità degli involucri: dalla via d’accesso al vicolo cieco
- Il ruolo delle autovetture
- Ambiguità topo logica della città del cinema
- Il limbo come ultima chance di una valorizzazione simmetrica
- Percorsi di reificazione fatali e strutture ad anello da scampare
- Le case, le chiavi, i dispositivi del proprio segreto
- La deriva inferenziale dello spettatore
- Il ruolo dello scambio di appartamento in Linch
- Il valore metaforico della chiave
- Il chroma-key. La ricombinazione delle identità, delle configurazioni e dei luoghi
- “È strano chiamare sé stessi”. Il ruolo del telefono
- La congiura contro Camilla
- Il teatro-tribunale
- Recitare
- Estensione e intensità delle due protagoniste
- L’oblio in strada e la causa di tutto dietro l’angolo
- I controsogni di Rita e l’autocomunicazione di Diane
- Il Club del Silenzio
- La compartecipazione emotiva
- L’orrore del presente
- Il party
- Diane, l’intravisione del proprio futuro
- La concorrenzialità enunciazionale nel sogno di Diane
- La valenza del montaggio delle sequenze 17-20
- La relazione tra Diane e Kesher
- L’arco enunciazionale
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Dettagli dei contenuti:
- Autore: Priscilla Cavalieri
- Università: Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM)
- Esame: Semiotica dei consumi e della pubblicità
- Titolo del libro: Interpretazione tra mondi. Il pensiero figurale di David Lynch
- Autore del libro: Pierluigi Basso Fossali
- Editore: Edizioni ETS
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