"Sebbene sia archiviato dall’autore stesso con frasi del tipo: “[...] è squallido, senz’altro il peggiore che abbia mai diretto”, riesce talvolta ad esprimere esiti estetici particolarmente significativi e brillanti.
La sceneggiatura è stupida, minata da incoerenze vistose e da personaggi risibili, volontariamente sabotata dallo stesso Bava che, in ogni caso, non si uniforma alla sciatteria e al disinteresse che avevano caratterizzato il suo operato nel film precedente.
Il film è nel suo complesso stilizzato e sovraccarico, concentra il suo interesse più sulle sagome deliranti degli oggetti e delle scenografie avanguardiste che sui dialoghi di personaggi che assomigliano a loro volta a meri strumenti inanimati e, mai così esplicitamente nel cinema di Bava, condivide un’impostazione puramente gestuale e visiva a discapito di una trama in cui,come dice uno dei protagonisti, “Tutti sembrano aspettare qualcosa che non succede”.
Bava può sfogare in maniera eccessiva ed espressiva tutto il suo armamentario di tecniche Pop di riferimento: zoom vertiginosi ed insistiti, inquadrature scomposte in macchie di colore sovrapposte che gradualmente si espandono e si delineano mano a mani che i dispositivi ottici ne palesano la distanza."