Interessantissima analisi della produzione fassbinderiana da un punto di vista che si affranca dal già sfruttato contesto sociale e post-bellico della Germania.
Infatti Simona Almerini sceglie di analizzare lo spiccato aspetto masochista nelle opere del tormentato regista tedesco; per questo motivo l'attenzione è dedicata, in particolare, ai cinque film che meglio rispecchiano questa caratteristica: Le lacrime amare di Petra von Kant, Martha, Un anno con 13 lune e Querelle de Brest.
L'autrice costruisce la sua riflessione sul supporto di pilastri della cultura contemporanea, in termini di letteratura, psicoanalisi, filosofia e dello stretto legame che intercorre tra esse. Infatti i testi imprescindibili per accompagnare questo lavoro sono Il freddo e il crudele di Gilles Deleuze, Menzogna romantica e verità romanzesca di René Girard e In the realm of pleasure di Gaylyn Studlar.
Dunque, così come non si prescinde - giustamente - dai romanzi di Masoch e dal cinema di von Sternberg, è necessario accompagnare il lettore nel passaggio del concetto di masochismo da psicopatologia sessuale a fenomeno culturale, determinante per comprendere la società e, di conseguenza, le sfumature disarmanti dei personaggi di Fassbinder.
I film presi in esame vengono poi letti alla luce del desiderio triangolare, della pulsione di morte, della rassegnazione all'autodistruzione che sono stati lo specchio della vita del regista nelle sue stesse creature.
Un libro da leggere assolutamente e consigliato a chi ama il cinema tanto quanto lo snodarsi delle teorie della psicoanalisi nella cultura contemporanea.


Titolo ........... Fassbinder e l'estetica masochista

Autore ........... Simona Almerini

Dati ........... 2013, 120 p., brossura

Editore ........... Ass. Culturale Il Foglio - Collana Cinema