Nella mattinata di giovedì 24 gennaio, ultima giornata del Trieste Film Festival, all’Urban Design Hotel sono stati comunicati alla stampa i vincitori della 19a edizione del Festival, con la lettura delle decisioni delle giurie presenti al Festival:

Per il CONCORSO LUNGOMETRAGGI, la giuria composta da Elda Guidinetti, Serge Sobczynski ed Eva Zaoralová (Hepnerova) ha assegnato all’unanimità il Premio Trieste di cinquemila euro al lungometraggio “Plac Zbawiciela” (Piazza del Redentore) diretto in coppia da Krzysztof Krauze e Joanna Kos-Krauze, (Polonia, 2006) - film selezionato per gli European Film Awards 2007 e Grand Prix al festival del cinema polacco Gdynia - con la motivazione di essere “un film magistralmente costruito e ben diretto, che racconta gli effetti del disagio economico sui rapporti umani”.
La giuria ha anche voluto assegnare due menzioni speciali all’interno della sezione lungometraggi: la prima alla regista slovena Maja Weiss in concorso con il film del 2007 “Instalacija ljubezni” (Installazione d’amore) per l’originalità del linguaggio cinematografico e per la satira sul consumismo materiale e culturale; ulteriore menzione ancora per un film polacco, “Pora umierać” (Tempo di morire) di Dorota Kędzierzawska, per la straordinaria interpretazione della protagonista del film (la famosa attrice Danuta Szaflarska).

Per il CONCORSO CORTOMETRAGGI, la giuria composta da Michal Bregant, Davide Oberto, Irena Taskovski ha assegnato il Premio Trieste Short (duemila euro) al lavoro del regista turco Nesimi Yetik “Annem sinema öğreniyor” (Mia madre studia cinema) per la sua semplicità, per la sua purezza e per il suo senso dell’umorismo.
Anche questo concorso ha visto l’attribuzione di menzioni speciali, con la segnalazione di tre cortometraggi: “Bende sira - Ich bin dran!” (Tocca a me!) di Ismet Ergün, - produzione turco-tedesca – segnalato per tutti i bambini e la bambina protagonisti del film, che sono stati in grado di interpretare i personaggi in modo magistrale; ancora,”Na sončni strani Alp” (Sul versante ridente delle Alpi) dello sloveno Janez Burger, per l’arguta mescolanza di senso dell’assurdo e per il disvelamento ironico degli stereotipi nazionalistici che ammorbano la politica contemporanea. Infine, menzione speciale anche a “Porno” di Jan Wagner, Polonia 2006, per la Fotografia che, con una precisa concezione del colore e della composizione, riesce a creare una stretta relazione con l’ambiente sociale in cui la storia si svolge.

Per la SEZIONE DOCUMENTARI, la giuria composta da Dumitru Marian, Laila Pakalniņa, Corso Salani ha assegnato il Premio Alpe Adria Cinema (euro 2.500) al Miglior documentario in concorso, ex-aequo a “Das Leben ist Ein Langer Tag” (La vita è un’unica lunga giornata) di Svenja Klüh, Germania 2007 e a Plošča (Piazza Kalinovski) di Jurij Chaščevatskij, Estonia 2007: per i due modi di guardare la realtà. Das Leben ist Ein Langer Tag per la delicatezza e la forza con cui la regista riprende un lungo frammento nella vita di alcuni personaggi, sospesi e indefiniti, e per la capacità di creare un’atmosfera cinematografica da una situazione così dolente e rarefatta; Plošča per la capacità del regista di creare immagini che emozionano, di documentare la realtà dal suo appassionato e, a volte, sarcastico punto di vista.

Come di consueto il pubblico in sala ha potuto esprimere la propria preferenza per tutte le categorie di film in concorso. Questi i vincitori decretati dal pubblico:

Concorso lungometraggi
1. Pora umierać (Tempo di morire) di Dorota Kędzierzawska, Polonia
2. Estrellita - Pesem za domov (Estrellita) di Metod Pevec, Slovenia – Germania
3. Klopka (La trappola) di Srdan Golubović, Serbia - Germania – Ungheria

Concorso Cortometraggi
1. Între ziduri (Fra i muri) di Ana-Felicia Scutelnicu, Germania
2. Szalontüdő (Trippa e cipolle) di Márton Szirmai, Ungheria
3. Saşa, Grişa şi Ion (Saşa, Grişa e Ion) di Igor Cobileanski, Moldavia

Concorso Documentari
1.Das Geheimnis von Deva (Il segreto di Deva) di Anca Miruna Lazarescu, Germania – Romania
2. Otroci s Petrička (I bambini della collina di Petriček) di Miran Zupanič, Slovenia
3. Gyveno senelis ir bobute (Nonno e nonna) di Giedrė Beinoriūtė, Lituania