Film documentari che descrivono e interpretano situazioni sociali, alle quali l’autore si accosta in un rapporto creativo di interrogazione e rappresentazione. La realtà è un serbatoio inesauribile di narrazioni, ma la loro “registrazione” passa attraverso il filtro soggettivo delle intenzionalità e dei processi interpretativi. La videocamera e l’occhio che la indirizza sono strumenti attivi di indagine e di scoperta. Dal confronto con il visibile nasce il film come raccolta di eventi, voci, strategie di vita, ambienti, paesaggi sociali e umani, sentimenti e diversità.
La sezione presenta 14 film, provenienti da tutto il mondo, che affrontano i temi più svariati, spaziando da esperienze individuali a fatti più generali.

La rassegna si inaugura domenica 9 marzo, ore 22.30 all'Auditorium Piazza Libertà con
JOY DIVISION di Grant Gee (anteprima italiana)

Joy Division
di Grant Gee (Gran Bretagna/Usa, 2007, 94’)
Nel 1976 quattro ragazzi provenienti dalla decadente e post-industriale Manchester vanno a vedere i Sex Pistols. Formano un gruppo, i Joy Division. Tre anni dopo sarà già una questione di arte, vita e morte. La storia della band e della loro città attraverso un avvincente montaggio di live performance inedite, foto personali, filmati d’epoca e registrazioni audio recentemente ritrovate. I Joy Division contati da se stessi, ma anche da Tony Wilson, Peter Saville, Anton Corbijn, Annik Honoré e altri ancora.

Gli altri film della rassegna:

Senza perdere la tenerezza di Francesca Balbo (Italia, 2007, 19’)
Sergio è un pescatore, è veneziano e ha sempre vissuto di pesca nella laguna, come il padre e il nonno. Da anni possiede un capanno sull’isola della Giudecca. È un luogo surreale, sospeso tra la quotidianità del quartiere e il Giappone, luogo mitico della sua giovinezza. Accanto c’è l’Hotel Hilton. La convivenza non è facile.

Gli anni Falck di Giusi Castelli e Francesco Gatti (Italia, 2007, 38’)
Gli anni d'oro delle industrie Falck visti dall'ing. Riccardo Lampugnani e dai suoi diari: sono film girati in Super8 dove i momenti privati e familiari si alternano a quelli ufficiali che segnano l'ascesa della più storica industria metallurgica del nostro Paese. Pochi anni prima che le Falck divenissero un grandioso esempio di archeologia industriale.

Humoresca – Humoresque di Diana Deleanu (Romania, 2007, 16’)
Lo Zeitgeist della Romania degli ultimi cento anni visto attraverso gli occhi della novantaquattrenne Maria. Prima di sei figli, ha munto vacche per trent’anni in una fattoria collettiva, ha incontrato un uomo e non l’ha più lasciato. Ora, insieme, riposano sulla soglia della loro casa. Le armonie di Dvorak tessono le fila della narrazione.

Querida Mara, cartas de un viaje por la Patagonia – Cara Mara, lettere da un viaggio in Patagonia di Carlos Alejandro Echeverría (Argentina, Olanda, 2007, 90’)
Un autobus carico di tosatori di pecore indios discende la Patagonia. Si ferma in tutte le fattorie che incontra lungo il suo percorso. Un viaggio lungo sei mesi. Con loro l’occhio estraneo della telecamera. L’insolito passeggero registra e racconta tutto ciò che vede, sente e impara.

Lakshmi and me – Lakshmi ed io di Nishtha Jain (India/Usa/Danimarca/Finlandia, 2007, 59’)
Una relazione vissuta in bilico, sulle frontiere di casta e di classe. Quelle che separano la regista e la sua giovane domestica, Lakshmi. La telecamera segue Lakshimi nel lavoro, mentre pulisce le case altrui, nelle difficoltà quotidiane, nella malattia, nella maternità. C’è spazio per un’amicizia autentica?

Guns in the Afternoon: The Life and Times of Kidco and Tribel 4 Life - Pistole nel pomeriggio: la vita e i giorni di Kidco e della Tribel 4 Life di Howard Johnson (Gran Bretagna, 2008, 53’)
La storia di Kieron Bernard, alias Kidco. Cresciuto nei sobborghi di West London, fonte ispiratrice della gang di rapper Tribel 4 Life, vedeva nella musica la strada per un riscatto dalla povertà, sua e della sua famiglia. Venne ucciso a 25 anni, la settimana in cui avrebbe dovuto firmare il suo primo contratto discografico.

Le jardin de Jad – Il giardino di Jad di Georgi Lazarevski (Francia, 2007, 60’)
Gerusalemme Est. Continua la roboante costruzione del muro, anche a pochi passi da una casa per anziani. Nel giardino di “Nostra Signora della Sofferenza” le manifestazioni politiche si intersecano con le rivendicazioni di libertà perdute, storie di vita, i piccoli piaceri quotidiani come una sigaretta fumata nel silenzio di una passeggiata.

I erastes tis Axou – Gli amanti di Axos di Nicos Ligouris (Grecia/Germania, 2007, 81’)
In un piccolo villaggio sperduto sulle montagne cretesi, la sessantanovenne Maria lavora veloce al telaio. Jorgos, il marito settantatreenne, sta a guardarla, incantato, tutto il giorno. Ne è così affascinato che invita i passanti stranieri a entrare nel laboratorio per poterla ammirare. Una malattia è in agguato; come sarà del loro amore?

Problemat s komarite i drugi istorii – Il problema delle zanzare e altre storie di Andrey Paounov (Bulgaria, 2007, 100’)
Un piccolo villaggio fluviale attende elettrizzato la costruzione di un’enorme centrale nucleare. Capitali stranieri, nuovi posti di lavoro e un futuro migliore. Ma il passato si fa sentire: un’isola nasconde storie di crimini terribili di cui nessuno vuole più parlare. Intanto, le zanzare incombono fameliche.

Hafner's Paradise – Il paradiso di Hafner di Günter Schwaiger (Austria/Spagna 2007, 74’)
Un vecchio nazista, il suo buon ritiro spagnolo, la banalità del male. Paul Maria Hafner, SS – Obersturmbannführer, vive da più di 50 anni in Spagna; ha brevettato una macchina per lo yogurt, alleva maiali di fiera razza germanica e passa le sue giornate attorniato da amici di estrema destra a fantasticare sulle gioie di un futuro Quarto Reich.

Der Aussichtsturm des Ornithologen – La torre degli uccelli di Georg Paul Tiller (Austria, 2007, 15’)
L’orizzonte nel Mare del Nord è punteggiato dalle enormi pale eoliche di una centrale energetica. Gli operai manutentori ogni mattina vanno al lavoro. Per la battigia si aggira un microfonista a caccia del canto degli uccelli marini, gli stessi che qualcun altro imbalsama.

Szemünk fénye – La mela dei nostri occhi di Ágota Varga (Ungheria, 2007, 57’)
Kati e Győző sono due persone “normali”, ma la loro situazione particolare non lo è. Entrambi sono ciechi e hanno un figlio. Ferike, un bambino di due anni, è sano e ci vede benissimo. Sin dalla nascita, la troupe ha passato intere settimane con lui e la sua famiglia... la telecamera registrava.

City of Cranes – La città delle gru di Eva Weber (Gran Bretagna, 2007, 14’)
Andando in giro per Londra difficilmente si alzano gli occhi al cielo. Ma a volte ci si dimentica che gli occhi del cielo al contrario sono sempre rivolti verso il basso. Come dal punto di vista delle tantissime gru che scrutano la città dall'alto, e dei loro gruisti, costantemente separati da un mondo che ogni giorno contribuiscono a ricostruire.

Bergamo Film Meeting
XXVI edizione / 8-16 marzo 2008
Auditorium Piazza Libertà
Cinema Capitol Multisala


INFORMAZIONI SUL SITO www.bergamofilmmeeting.it

Il programma è disponibile alla pagina:
http://www.bergamofilmmeeting.it/2008/web_bgfm_2008/index.asp?id=008.