La notizia di una nuova guerra in Libano aveva scosso il torpore di un paio di estati fa. Per qualche giorno, finché – appunto – è rimasta “notizia”. Non è stato così per chi in Libano c’è nato, come Philippe Aractingi accorso appena iniziati gli scontri (era il 12 luglio 2006), con una troupe arrangiata, due attori professionisti e tanta, tantissima gente “vera”, per raccontare se stessa e quello che stava subendo.
Nasce così Sous les bombes (Sotto le bombe), il film di Philippe Aractingi che il festival Human Rights Nights presenterà domani mercoledì 16 aprile, ore 20, Cinema Lumière della Cineteca di Bologna (via Azzo Gardino, 65), in un’anteprima in collaborazione con Fandango a cui parteciperà lo stesso Aractingi.
In allegato il pressbook di Sous les bombes.

Ma Sous le bombes è solo uno dei titoli in programma mercoledì 16 aprile al festival Human Rights Nights, che proprio nella giornata di domani entra nel vivo del suo fitto concorso cinematografico: per il concorso “Doc” vedremo Jean Michel Carré e Jill Emery che puntano il dito sulla situazione politica in Russia e su quello che loro stessi chiamano “il sistema Putin” (The Putin System, ore 17.30, Cinema Lumière).
Altri “sistemi” sono invece quelli denunciati da Yorgos Avgeropoulos, anch’egli al concorso “Doc” con Delta Oil’s Dirty Business, che traccia un drammatico profilo della situazione del Delta del Niger, in cui la scoperta dell’oro nero ha infiammato la guerra tra poveri.
Ancora Africa, questa volta è la baraccopoli di Nairobi, ripresa da David Gough nel suo Slum Survivors, mediometraggio fuori concorso che richiama il tema forte di questa ottava edizione di Human Rights Nights: (soprav)Vivere.