Con oltre 70 titoli tra film inediti anteprime e retrospettive, videoclip musicali, omaggi, personali e convegni, Schermi d'Amore, Festival Internazionale del cinema mélo arriva alla sua undicesima edizione presentando un programma particolarmente ricco e diversificato, allungando lo sguardo oltre frontiera verso cinematografie meno note.

Premio Calzedonia. Amori in (con)corso
Dieci film da tutto il mondo, inediti in Italia, principalmente opere prime o seconde di giovani registi, si contendono il Premio Schermi d’Amore-Calzedonia di 20 mila euro quale contributo alla distribuzione in Italia del film vincitore. Quest’anno una selezione di film provenienti da Paesi cinematograficamente poco conosciuti come il Perù di La Prueba o il Canada francofono di La vie secrète des gens heureux, o che affrontano tematiche di grande attualità come l’eutanasia nel film tedesco Emma’s Bliss, o la solitudine degli anziani nelle case di riposo nello svizzero So long, my heart!

Panorama
La sezione più varia del Festival con anteprime, recuperi di film ingiustamente dimenticati, piccoli gioielli passati inosservati in altri festival, capolavori del passato come Il compromesso (The Arrangement, 1969) di Elia Kazan, o L’avventura (1960) di Michelangelo Antonioni nella versione restaurata. Prende avvio inoltre un appuntamento che si ripeterà, Romeo e Giulietta di tutto il mondo, con David & Layla, che racconta in chiave di commedia la contrastata storia d’amore tra un giovane ebreo newyorkese e una profuga curda. Alcuni titoli verranno proiettati in occasione della pubblicazione del volume Sogno di un paesaggio tra cielo e acqua, dedicato alla storia del cinema nel Polesine: la copia ristampata del capolavoro di Antonioni Il grido e le versioni senza “visto di censura” di La vacanza(1971), Miranda (1985) e Monella (1998) firmati da Tinto Brass. E ancora novità sorprendenti, come Miguel & William, il film spagnolo che racconta una sfida amorosa e letteraria insieme tra Cervantes e Shakespeare, o Forty Shades of Blue, secondo lungometragggio dell’americano Ira Sachs, Gran Premio della giuria al Sundance Film Festival.

La femme fatale all’italiana
L’annuale convegno curato dalla direttrice di Ciak Piera Detassis e da Marco Giovannini, lancia, in collaborazione con il critico Valerio Caprarun, uno sguardo indiscreto sulle più sensuali “cattive” del cinema italiano dal 1947 (anno in cui la bellezza tricolore venne, per la prima volta, celebrata con il concorso Miss Italia) ad oggi. Una retrospettiva accompagnerà l’incontro. Si tratta di un ventaglio di opere che metterà in gioco, come scrive Detassis, “le maggiorate in sottoveste, le nannarelle neorealiste, le rare sophisticated lady, le ragazze con la pistola della commedia all’italiana, le signorine snob, le neointellettuali, nevrotiche, dark e vamp internazionali”.
Un modo elegante per dire che il nostro cinema, non essendo un assiduo frequentatore del genere noir, di femme fatale ne ha avute poche. Scoprirle camuffate in generi diversi, come la commedia grottesca o sexy, il melodramma ed il fotoromanzo, è un’idea originale, alla quale prestare la massima attenzione.

Bruno Dumont o dell’umanità inquieta
Bruno Dumont
, 49 anni, due volte vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes, è l’autore di un cinema estremo, di grande impatto visivo, che esplora paesaggi e corpi con lo stesso distacco scientifico di una osservazione al microscopio. Le sue sono storie d’amore gelide, espressione di una umanità che si aggrappa alla sua essenza animale per sopravvivere. La rassegna, curata da Alberto Scandola, presenterà la versione integrale dei suoi quattro lungometraggi: L’età inquieta, L’humanité, Twentynine Palms e Flandres, sui quali una tavola rotonda di critici ed esperti cercherà di fare il punto.

Il cinema senza frontiere di Gerardo Herrero
Gerardo Herrero (Madrid, 1953) è la dimostrazione che si può essere autori sia dietro la macchina da presa che detenendo il controllo produttivo di un film. In quasi vent’anni di attività ha diretto di persona una dozzina di film e ha partecipato alla produzione di oltre 40 titoli.
Alcuni dei film da lui prodotti con registi sudamericani sono diventati poi successi internazionali, come Guantanamera (1995), di Tomás Gutiérrez Alea y Juan Carlos Tabío; El coronel no tiene quien le escriba (Nessuno scrive al colonnello, 1999), di Arturo Ripstein; Plata quemada (2000), di Marcelo Piñeyro.
Una costante nei suoi film, sia come regista, sia come produttore, è l’uso attento dei codici del melodramma. Ed è questo filone che la retrospettiva a lui dedicata da Schermi d’amore intende esplorare con la guida di una delle maggiori critiche cinematografiche spagnole, Nuria Vidal. L’omaggio comprende diciotto film, in parte realizzati da Herrero in veste di regista e in parte in quella di produttore, per registi come Ken Loach, Alain Tanner, Felipe Vega.

MINIlab: Dal videoclip al cinema. Il nuovo YDP 2
Verona negli ultimi anni è divenuta il set ideale per la produzione di centinaia di videoclip.
Da questa esperienza nasce il progetto di un laboratorio di idee e conoscenze tra alcuni dei migliori registi di videoclip del panorama italiano: Alex Infascelli, Francesco Fei, i Manetti Bros., Gaetano Morbioli e Giangi Magnoni analizzano insieme le possibilità che esistono oggi di passare dalla regia e produzione di videoclip a quella di lungometraggi.
La sezione curata da Paolo Quagini in collaborazione con l’Ufficio Comunicazione dell’Università di Verona, Verona Set e il brand automobilistico MINI, propone la selezione di videoclip di molti tra i più importanti artisti italiani (Celentano, Pausini, Ligabue, Consoli, Antonacci, Pezzali ecc.) per giungere alle produzioni di lungometraggi come Piano 17, Onde, H2Odio.
Nella giornata del MINIlab (4 maggio alla Gran Guardia) verranno anche presentati i cortometraggi dei tre vincitori della scorsa edizione di Young Directors Project, il concorso promosso da MINI insieme a Ciak e Studio Universal . Nella stessa sede saranno inoltre annunciati i tre soggetti selezionati per la nuova edizione del YDP 2 sul tema “Scherzi d’amore”.

Occhi di donna
La tradizionale sezione trasversale, che valorizza lo sguardo cinematografico al femminile, rende omaggio a Yannick Bellon, documentarista e regista bretone apprezzata per la sua critica alla violenza di una società fondata su valori maschili, con la proiezione dello scioccante L’amour violé. L’omaggio a Yannick Bellon è curato da Paola Palma.

Madrina della serata inaugurale sarà Laura Chiatti, l’attrice rivelazione dell’anno (A casa nostra, L’amico di famiglia, Ho voglia di te).

Per conoscere il programma dettagliato e tutte le informazioni sulla manifestazione: www.schermidamore.it