"Una giovane di famiglia altolocata viene trovata morta in un lago vicino Roma. Il commissario Solmi (Antonio Sabàto) e il commissario capo Carraro (Enrico Maria Salerno) indagano, scoprendo un giro di prostitute minorenni. Intanto, l’assassino della giovane, che si scoprirà legato alla famiglia di lei, uccide uno ad uno i testimoni. La pellicola pende maggiormente dalla parte del giallo, e il regista fa un ampio uso di soggettive per visualizzare i delitti. E’ evidente comunque il richiamo al poliziesco, per la presenza di Salerno e di Sabàto, il cui personaggio ha il nome rivelatore di Solmi, bisillabo come nella migliore tradizione. Solmi è un commissario “di sinistra” e si fa inoltre portavoce di un acceso odio verso i ricchi (definisce il padre della ragazza “un figlio di puttana pieno di boria”), mentre il particolare sulla morte di sua moglie viene appena accennato e riesce a dare un tocco di profondità al personaggio senza ingombrare ulteriormente la trama." (Brano tratto dalla tesi di Marco Triolo)