"II film d'animazione che Walt Disney presentò nel 1951 era un suo sogno vecchio di molti anni. L'idea di realizzare qualcosa sul personaggio di Lewis Carroll era in Disney fin dai tempi in cui muoveva i suoi primi passi nel mondo dell'animazione. La serie di "Alice in Cartoonland" ne è la prova. Fu grazie a quella idea che egli ottenne un contratto con la Universal di Margareth Winkler. Anni dopo, quando la vulcanica mente dell'uomo dei sogni concepì il concetto di lungometraggio di animazione, tra i vari soggetti che vagliò il più quotato fu per diverso tempo proprio "Alice nel Paese delle Meraviglie" di Carroll, e solo la realizzazione di un film 'live action' da parte della Commonwealth Pictures nel 1931 fermò l'idea nascente. Nel 1933 l'embrione di una nuova Alice, addirittura in scrittura mista, finì nel nulla perché la Paramount annunciò l'uscita di un film con cast straordinario sullo stesso soggetto.
Era destino che il primo lungometraggio Disney non fosse basato su Lewis Carroll. Disney regalò al mondo Biancaneve e i Sette Nani, ma di tanto in tanto Alice gli tornava in mente. Quattordici anni dopo Biancaneve, finalmente nel regno di Disney arrivò anche Alice.
La storia è alquanto semplice, e segue sostanzialmente i romanzi di Carroll. La forza di questo film è nei personaggi strampalati e nel gusto per la follia. Carroll descrive un mondo di pazzi che appare divertente ma che, di fatto, non può funzionare proprio per la mancanza di logica. Nel film questo messaggio risulta un po' sfocato ma alcuni dei personaggi che compaiono sono tanto azzeccati da elevare l'intera pellicola al rango di "classico" Disney.
Il racconto è quello della ragazzina Alice, che si annoia quando le si leggono libri o le si chiede di far di conto; secondo lei il mondo ideale è quello fatto di animali che parlano e vivono in casette, di fiori con cui discutere di cose irrazionali senza bisogno di spiegazione alcuna. Un giorno, durante una lezione all'aperto, Alice si assopisce e sogna il Bianconiglio, un coniglio in panciotto e con l'orologio, che si preoccupa sempre per il ritardo. Alice lo segue e si ritrova nel mondo che desidera. Tutto è strano e divertente, ma tutto è illogico e incomprensibile. Basta mangiare un biscotto per diventare grandi, ma grandi davvero, oppure piccoli, appena visibili."