Dal 5 al 10 Novembre si svolgerà a Roma la prima edizione di "Cinema di Migrazione", una rassegna organizzata dall’Associazione “Il Labirinto”, con il sostegno della Provincia di Roma - Assessorato ai Servizi Sociali.

La rassegna, che si pone al crocevia di molte esperienze di solidarietà, di informazione e di integrazione multiculturale, che da alcuni anni si svolgono nel territorio del Comune e della Provincia di Roma, si rivolge in primo luogo agli studenti e ai docenti delle scuole medie superiori e vuole contribuire attraverso la cultura audiovisiva a rafforzare quei processi di integrazione che già sono in atto, favorendo nelle politiche del territorio le occasioni di incontro e di conoscenza interculturale.
L’immigrazione a Roma e in Italia è diventata una componente strutturale dell’economia e della società nazionale e le risposte fornite dallo Stato e dagli Enti locali tendono a divenire sempre più articolate ed inclusive; un ruolo fondamentale lo svolgono le Associazioni e le Istituzioni di volontariato (la Caritas, in primo luogo, la Comunità di S. Egidio), ma anche le comunità nazionali degli stessi immigrati, che costituiscono la front-line per molti nuovi arrivati, spesso clandestini.

Il cinema e la televisione, che negli ultimi cinquant’anni sono stati testimoni delle trasformazioni nei processi di migrazione, ci consentono di ripercorrere le dolorose testimonianze dell’emigrazione italiana in Europa e nel mondo, accostandole alle immagini dei barconi stracarichi di disperati (ieri dall’Albania, oggi dalle coste dell’Africa) e alle richieste dei migranti di politiche sociali maggiormente inclusive, che possano sottrarli ai percorsi di illegalità e di marginalità che la situazione di clandestinità comporta. Uno sguardo particolare che si vorrebbe estendere anche alle storie di “reale integrazione”, alle normalissime vicende di persone e di famiglie che si sono inserite nell’economia e nella società italiana e che dopo molti anni chiedono giustamente la cittadinanza, insieme alla parità dei diritti e dei doveri.

“Cinema di Migrazione” vuole proporre un viaggio attraverso questo repertorio di immagini, così vicino e così vero, in cui si mescolano i piani di realtà, del documentario e della finzione narrativa.
La rassegna prevede tre linee di programmazione: una retrospettiva delle opere che giovani e grandi autori del cinema italiano hanno dedicato a questo tema, accanto alla presentazione di documentari d’autore e di produzione indipendente e ad una vasta selezione di materiali d’archivio proposta in collaborazione con l’Istituto Luce.

Sono previste inoltre tavole rotonde, con la partecipazione degli autori e con rappresentanti istituzionali, sul tema dell’integrazione e del futuro dei migranti di seconda generazione e un evento finale il 9 novembre, in collaborazione con la Provincia di Roma alla presenza dell’Assessore ai Servizi sociali, di autori e produttori cinematografici, della Consulta degli Immigrati, delle Associazioni coinvolte, che darà l’avvio anche ad un programma di sensibilizzazione rivolto a 10 scuole medie superiori della Provincia di Roma.

La Tavola Rotonda metterà a fuoco i temi principali proposti dalla Rassegna “Cinema di Migrazione”
. In primo piano l’entità del fenomeno delle migrazioni, verso l’Europa e l’Italia, con i mutamenti che questo comporta nella cultura quotidiana, nei problemi di accoglienza e di integrazione, soprattutto nella realtà scolastica e nel mondo del lavoro.
Speculare a questo tema è quello del cinema e della televisione, delle immagini con cui il Cinema italiano ha raccontato le storie di emigrazione e di immigrazione.
Il terzo tema della discussione sarà quello degli Enti locali e del sistema scolastico, del modo in cui possono fare sinergia per dare vita ad una rete di presidii sul territorio, basati sui principi dell’accoglienza, della integrazione multiculturale e del rispetto della legalità.

"Attraverso questa iniziativa il cinema e la televisione - spiega l'assessore provinciale alle Politiche Sociali, Claudio Cecchini - che negli ultimi cinquant’anni sono stati testimoni delle trasformazioni nei processi di migrazione, ci consentono di ripercorrere le dolorose testimonianze dell’emigrazione italiana in Europa e nel mondo, accostandole alle immagini dei barconi stracarichi di disperati, ieri dall’Albania, oggi dalle coste dell’Africa, e alle richieste dei migranti di politiche sociali maggiormente inclusive, che possano sottrarli ai percorsi di illegalità e di marginalità che la situazione di clandestinità comporta".