È uscito la scorsa settimana nelle sale cinematografiche italiane Coraline e la porta magica, lungometraggio animato in stop-motion diretto da Henry Selick, il maestro dell’animazione a passo uno famoso per aver diretto nel 1993 la produzione di Tim Burton The Nightmare Before Christmas e nel 1996 James e la pesca gigante.
Selick ha rielaborato per il cinema l’opera scritta da Neil Gaiman e illustrata da Dave McKean, vincitrice del premio Hugo per il miglior romanzo breve.

La storia racconta di Coraline, una ragazzina di undici anni che, giocando in casa, scopre un porta misteriosa attraverso la quale riesce ad entrare in un mondo parallelo, del tutto simile al proprio ma dove tutti i personaggi hanno dei bottoni cuciti al posto degli occhi. All’inizio Coraline trova questo nuovo mondo migliore e più eccitante ma presto scopre di essere caduta in un incubo da cui vuole scappare per ritornare alla sua vita di sempre.

Realizzato in stop-motion e, a detta dello stesso regista, con pochissime aggiunte di computer grafica, Coraline e la porta magica è il primo lungometraggio girato in stereoscopia per la proiezione 3D. Il film è prodotto da Laika, casa di produzione di Portland di cui Selick è Supervising Director.

Henry Selick, in un’intervista rilasciata agli organizzatori del Future Film Festival durante il Festival Internazionale del film d’animazione di Annecy, afferma che “la tecnica della stop-motion è fantastica e non è un caso che tre dei quattro film che ho diretto siano realizzati a passo uno. Questo tipo di animazione mantiene vivo sullo schermo lo spirito del lavoro a mano delle persone che hanno manipolato i pupazzi, trasmette l’energia che ogni animatore ha messo nel dare movimento ed espressione ai personaggi. Per Coraline, ci siamo chiesti se, invece della stop-motion, andasse utilizzata l’animazione 3D al computer, ma ben presto è risultato ovvio che ci sono, in USA e non solo, altre società che sanno fare molto meglio questo tipo di film. Dunque, abbiamo creduto che l’animazione con pupazzi mantenesse una certa originalità, e aggiungesse magia alla storia di Coraline. L’animazione, fatta grazie alla struttura dei personaggi, è stata la parte di lavorazione più lunga di tutto il film. Ogni personaggio ha uno scheletro di metallo molto snodato, il viso di silicone e per i personaggi principali sono state fatte centinaia di espressioni per poterle modificare ogniqualvolta la storia lo richiedesse. Per i personaggi, la parte più importante è quella degli occhi, sia come espressione che come espressività nel movimento, dunque particolare attenzione è stata dedicata proprio a questo aspetto, privilegiandolo anche rispetto ad altri.”

Ecco alcuni numeri resi noti dal gruppo del Future Film Festival:
per il personaggio di Coraline sono stati creati 28 diversi pupazzi, ognuno dei quali alto 24 cm; per costruire 1 solo pupazzo di Coraline, 10 persone hanno dovuto lavorare 3-4 mesi; sono state create un totale di 207.336 possibili combinazioni facciali per Coraline

Il sito del film: www.coraline.com