Ancora il cinema utilizzato come strumento di indagine della realtà all'interno del Festival Delle Identità a Berceto.
Questa volta l'occhio artificiale della cinepresa si identificherà con i nostri occhi, cercando di sovrapporre l'immagine filmica alla quotidianità del vissuto nel proprio territorio.

Lo scopo dichiarato del Festival è la valorizzazione e, di seguito, lo sviluppo del territorio e del suo popolo, finalizzati alla creazione di nuove opportunità di lavoro in aree svantaggiate, all'affermazione del valore etico del lavoro e della responsabilità sociale d' impresa, per proporre modelli ed esperienze che valorizzino la centralità della persona.

Il progetto si sviluppa in un programma di interventi dedicati alla valorizzazione dell'identità di popolo e del legame con la sua terra, in tutte le sue declinazioni, culturali, sociali, etniche, alimentari.
Anteprima del Festival Dell'Identità sarà proprio il cinema con l'Identità Film Festival che nelle sue tre sezioni (Documentario, Lungometraggio e Video-clip) fa suoi i principi alla base dell'iniiziativa.

Si parte dal Cinema Trevi di Roma dove nelle serate del 7 e 8 luglio si terranno le proiezioni della sezione Documentari, che prevede la partecipazione di opere provenienti da: Argentina, Cina, Egitto, Finlandia, Germania, Giappone, Italia, Malta.
Ogni documentario verrà introdotto da registi, produttori e rappresentanti degli Istituti di Cultura e delle Ambasciate che partecipano con produzioni dei loro paesi.

La rassegna cinematografica continua poi con le sezioni Lungometraggi e Video-clip, con opere provenienti da tutto il mondo che verranno proiettate a Parma (Cinema Arena D’Azeglio, 27 - 28 luglio 2010) e Berceto (Casa della Gioventù, 29 luglio – 1 agosto 2010). A Berceto verrà inoltre organizzata una retrospettiva dedicata ai nativi d’America.

Il festival utilizza così le immagini (e la scrittura: altro momento fondamentale sarà infatti il Premio Luigi Malerba di Narrativa e Sceneggiatura) per esprimere al meglio il concetto di identità e territorio: questa attenzione si giustifica con il ruolo e l’importanza del cinema nella rappresentazione di culture “altre”.
Come se le immagini e i film, potessero rappresentare uno spazio entro cui gli individui avessero la possibilità di “sospendere la realtà quotidiana, togliersi la maschera, abbandonare le solite posizioni e ruoli sociali occupati, costruendo e vivendo nello spazio del possibile”. (Cfr. Lucia Monia Vernò, Sguardi del cinema sulle culture rom)

www.festivaldelleidentita.it