"In the mood for love è un film incentrato sulla ripetizione. Anche qui, come nel caso di Primavera, estate, autunno, inverno e…ancora primavera, si ripetono i medesimi errori. Si elide la possibilità del “nuovo” per paura di mettersi in gioco, per incapacità di gestire le proprie emozioni.
Chow e Li-zhen sono “costretti” a ripetere i probabili gesti che si sono scambiati i rispettivi coniugi al momento della nascita della loro relazione. Un gioco infantile, teso ad esorcizzare il senso della perdita, la nostalgia di un amore finito, deluso. Qui si dischiude il gioco degli opposti.
L’assente si riflette nel presente, il reale si confonde con il virtuale, gioca con esso, confondendo le coordinate interpretative dello spettatore. Non sono i dialoghi a dare un intervento chiarificatore sulla storia, ma sono gli oggetti e i gesti a parlare, tutti ingabbiati nella dinamica del mostrato/nascosto.
Precedentemente abbiamo evidenziato come il film orientale, così come un haiku non deve essere necessariamente narrativo nel senso tradizionale del termine.
Il plot di In the mood for love si muove coerentemente su questa linea, tra ralenty, inquadrature ripetute e sottofondi musicali cadenzati. Anche l’elemento assente assume piena rilevanza: i coniugi, colpevoli di adulterio, non sono mai ripresi, eppure determinano, innescano il destino dei protagonisti."