Come anticipazione della grande manifestazione I Colori dell’India. Oltre Bollywood. Cinema, musica, incontri, che si terrà allo Spazio Oberdan dal 26 maggio al 10 giugno 2007, la Fondazione Cineteca Italiana propone, venerdì 18 e venerdì 25 maggio, al Museo del Cinema Gianni Comencini due preziosi documentari, un film in forma di “appunto” girato da Pier Paolo Pasolini e due cortometraggi sull’opera missionaria di Raul Follereau.
Due punti di vista, due sguardi sull’India, che testimoniano un aspetto doloroso della realtà indiana quale è quello della cura dei malati di lebbra. Ancora oggi, in alcune zone del paese, permangono situazioni terribilmente drammatiche.

APPUNTI PER UN FILM SULL’INDIA
Scritto, diretto, fotografato e commentato da Pier Paolo Pasolini. Italia, 1967-68, 34’.
Come spiegò lo stesso Pasolini, «questi “appunti” si riferivano sostanzialmente a un film da farsi sulla storia di un marajà, il quale, secondo una leggenda mitica indiana, offre il proprio corpo alle tigri per sfamarle (questo, idealmente, prima della liberazione dell’India) e, dopo la liberazione dell’India, sempre idealmente, la famiglia di questo marajà, scompare perché i suoi amici muoiono di fame ad uno ad uno durante una carestia». Pasolini effettuò le riprese cinematografiche per le strade, principalmente nella città di Bombay e nelle sue estreme, poverissime periferie, con la cinepresa in spalla riprendendo gente comune e dialogando con alcuni intellettuali indiani.

THE NAME OF THE CLOUD IS IGNORANCE
India 1965, 20’, edizione inglese.
RAOUL FOLLEREAU, UN MISSIONARIO IN INDIA
India 1964, 15’.
Raoul Follereau è stato uno straordinario esempio di generosità e di coraggio, nonché un vero e proprio faro per tutti quelli che hanno a cuore le sorti del mondo e dei diseredati. Nato il 17 agosto del 1903 a Nevers, in Francia, Raoul Follereau nasce inizialmente come letterato e in particolare come poeta, inclinazione che non ha comunque mai abbandonato nel corso della sua vita. A servizio di quelli che egli chiama "la sofferente minoranza oppressa del mondo", Raoul Follereau ha percorso 32 volte il giro del mondo, visitando 95 Paesi. E' senza dubbio l'uomo che ha avvicinato, toccato, baciato il maggior numero di lebbrosi. I suoi scopi dichiarati erano due: da un lato ottenere che i malati di quel genere siano curati come tutti gli altri malati, nel rispetto della loro libertà e dignità di uomini; dall'altro "guarire" i sani dall'assurda paura, a suo dire, che essi hanno di questa malattia. Dopo una vita intera spesa a rendere giustizia ai malati di lebbra, Raoul Follereau si spense il 6 dicembre 1977 a Parigi.

Calendario delle proiezioni:

Ven 18 mag