La seconda regia di Ben Affleck conferma la versatilità del nativo di Berkeley.
In questa occasione il contesto è quello di Charlestown, Boston, nido, tra gli altri, di famiglie di discendenza irlandese (come quelle di Ben Affleck e di Jeremy Renner).
I protagonisti sono un gruppo di esperti rapinatori, amici fin da piccoli, che vivono secondo un codice ferreo che è la base della loro attività malavitosa.
Ma cosa succede se un amore si insinua tra uno di loro e la testimone di una delle rapine, rischiando di compromettere il destino della banda?
Non c'è spazio per i sentimenti in un ambiente dove tutti si conoscono, i segreti dei vecchi sono tramandati e custoditi dalle generazioni successive; una parola di troppo può essere fatale.
Dal romanzo di Chuck Hogan, Il principe dei ladri, The Town è un film completo, curato e non superficiale.
Non si trascura la mentalità di certe zone di Boston e il codice irlandese, neppure il sottile rapporto tra l'FBI e gli informatori, tra l'FBI e i criminali stessi.
Tutto viene alla luce in un intelligente gioco di incastri temporali, facendo riemergere gli eventi passati che implicano valori come la lealtà al luogo natìo, il rispetto e il debito verso l'amico.
Uscire dallo schema significa rompere le regole e, di conseguenza, creare un effetto domino devastante.
Le scene d'azione sono girate in maniera realistica così come quelle di lotta e di pestaggio. L'uso delle maschere è sempre piacevole, specialmente se uno dei travestimenti è quello da suore, che si è guadagnato una delle locandine nei theaters.
Location bellissime, come il cimitero e il Fenway Park, la casa dei Red Sox.
Bravo Ben Affleck, anche protagonista. Efficaci la brutta cera di Pete Postlethwaite e il cameo di Chris Cooper.
Anche se il numero uno è Jeremy Renner, la cui interpretazione gli è valsa una nomination agli Academy come Miglior attore non protagonista.