Nel corso della metà dell’Ottocento, la tecnica sembra quasi sostituirsi alla religione nel raggiungimento della felicità; saranno molte le opere utopiche che sorgeranno, avvallate e accresciute dal clima positivista del tempo.
Una tra le opere che più caratterizza questo periodo che dobbiamo senz’altro ricordare è Looking Backwards (Guardando indietro) di Edward Bellamy, ambientata nell’anno 2000, in cui si scopre: che la proprietà privata è stata completamente abolita, che la tecnica è completamente asservita alle istanze di miglioramento del genere umano, che l’obbligo al lavoro è generalizzato, per ridurne il peso e l’entità, che il pagamento salariale è stato abolito, e che le risorse vengono distribuite tramite il diretto intervento dello Stato, ma che tuttavia la libera iniziativa è tollerata (almeno in ambito artistico-letterario).
Non bisogna dimenticare, inoltre, che sarà proprio nel corso dell’Ottocento, che grazie alle formulazioni di Marx (che criticò o giudicò ingenui molti progetti di socialismo utopico, da Saint Simon a Owen e Fourier) ed Engels, che il socialismo entrerà a far parte della storia, non più come semplice tensione ideale, ma come vera e propria profezia di carattere scientifico, insita nelle stesse leggi del mutamento storico.

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