"Love and Death offre una serie sterminata di riferimenti filosofici, letterari e soprattutto cinematografici che mostrano l’abilità di Allen nell’emulare e parodiare agevolmente gli stereotipi del cinema altrui: Bob Hope, Chaplin, Ejzenštejn (i tre leoni della Corazzata Potëmkin), Bergman (la Morte con la falce, i primi piani di Diane Keaton e Jessica Harper sul modello di Persona) e così via.
Allen si compiace del variegato corpo citazionistico del film: «Sure, we just used anything we wanted…we took Russian books and Swedish films and French films and Kafka and French existentialists». Un aspetto interessante di Love and Death è l’ambientazione, che non riflette in modo verosimile la Russia di inizio Ottocento, ma un’idea della Russia mediata dalla letteratura e dal cinema.
Allen è d’accordo con questa visione: «Penelope Gillian ha scritto che il film non si svolgeva in Russia ma nella letteratura russa; aveva ragione, e sarebbe stata ancora più precisa se avesse scritto che si svolgeva nell’idea della cultura russa generata dal cinema americano».
La Russia di Love and Death è una realtà mentale dell’autore ma non per questo meno accettabile da un pubblico che ne riconosce i luoghi comuni e gli stereotipi.
Non solo Sleeper (1973), ambientato nel futuro, permetteva ad Allen di liberare la fantasia, pur attingendo dall’immaginario del cinema sciencefiction, ma anche il film storico diventa l’occasione per lavorare con una realtà ancora una volta mediata dal proprio immaginario cinematografico."