Amore tossico (1983)
"Impressionante ritratto di una gioventù assolutamente alla deriva, che abbandonata e trascurata, si autodistrugge sotto gli occhi di una società ostile ed indifferente.
Siamo ad Ostia, dove seguiamo le vicende di un gruppo di tossicodipendenti impegnato, nell'arco di tutta la giornata, un giorno dopo l'altro, a procurarsi la droga con tutti i mezzi possibili. Accattonaggi, piccoli furti e grandi rapine, prostituzione. In questo vortice, Cesare e Michela, due ragazzi del gruppo, riescono ad avvertire la profondità del baratro nel quale sono caduti e decidono - ma non è la prima volta che lo fanno - di uscire dal giro definitivamente, dopo l'ennesima giornata inutile, al termine della quale Cesare era stato sul punto di uccidere con una pistola la ragazza e di togliersi a sua volta la vita.
Ma l'ultima dose che decidono di farsi prima di smettere li porta alla tragedia: Michela si sente male, e Cesare, disperato, la porta in ospedale in condizioni gravissime; quindi, sentendosi responsabile dello stato della ragazza, torna sul posto dove Michela aveva avuto la crisi, e a sua volta si inietta una dose letale d’eroina.
Riesce tuttavia a sopravvivere, ma mentre torna di corsa verso l'ospedale, viene ucciso da due poliziotti in borghese che avevano cercato di fermarlo.
Con l’aiuto del sociologo Guido Blumir e sostenuto da un nome importante come Marco Ferreri, Claudio Caligari realizza quello che forse resterà il prodotto più rappresentativo di quelli anni. Il cast è interamente costituito da attori non professionisti, per la maggior parte tossicodipendenti; questi si muovono rovinosamente per la capitale alla continua ricerca di un’altra dose. Immagini da terzo mondo scorrono sullo schermo, ma sono le periferie della capitale ad essere spietatamente nell’obiettivo della macchina da presa.
Le strutture di recupero non esistono, lo stato se ne frega altamente di quello che sta succedendo fra questi giovani e la reazione più in voga sempre appunto quella richiesta a gran voce da certa opinione pubblica: “spara al drogato”."
di Alessandro Di Blasi [Visita la sua tesi »]
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