"Al di là dell’insuccesso commerciale (uno dei pochi nella carriera del regista), 1941 presenta alcuni tratti assolutamente determinanti per comprendere la poetica spielberghiana. In particolare colpisce la ricchezza di “rimandi metalinguistici, di citazioni, di ammiccamenti ironici ai cliché dei film classici, oltre che ai propri”: si veda la sequenza iniziale (che cita l’apertura de Lo squalo), gli omaggi a Walt Disney e a Jerry Lewis, gli scherzi, le citazioni private dei film degli amici (Lucas, John Landis, il trio Zucker-Abrahams-Zucker) e le citazioni viventi (Robert Stack, interprete di decine di film bellici, Toshirô Mifune, Samuel Fuller, Christopher Lee).
Il film inoltre si diverte a giocare con la commistione dei generi, “alleggerendo il warmovie attraverso la contaminazione con la commedia e il musical” e riuscendo a fondere lo slapstick con la moderna comicità demenziale (garantita dalla presenza di John Belushi e Dan Aykroyd).
Anche per La Polla, del resto, “gli assi della pellicola sono: il meccanismo delle reazioni causati da un evento accidentale, la parodia della retorica bellica e nazionalistica, il continuo riferimento metalinguistico al cinema americano”"