"Il personaggio della zingara Lydia, romantica e sensuale, interpretato dalla bellissima Marlene Dietrich, è costruito sulla base dello stereotipo romantico della donna rom e ricorda per certi aspetti la zingara Esmeralda.
In questo film la zingara ha un ruolo centrale per lo svolgimento della storia ambientata poco prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale e basato su una storia di spionaggio che vede protagonisti ufficiali inglesi, uomini della Gestapo e una bella zingara dal cuore nobile.
Due ufficiali, arrestati in Germania dalle SS, evadono fortunosamente; uno viene ucciso, l’altro, il colonnello Denistoun, durante la fuga, incontra sulle rive di un fiume la donna che lo salva camuffandolo da zingaro e nascondendolo nel suo accampamento. Già il primo incontro con la zingara sancisce la visione romantica su cui è costruito il suo personaggio.
Lydia infatti è accampata con il suo calesse e il suo cavallo in riva al fiume. La vediamo intenta a cucinare una minestra su un fuocherello ricoperta di stracci e scialli. Senza voltarsi si accorge della presenza di un uomo e lo invita a raggiungerla senza temere alcun pericolo.
Più tardi dirà a Denistoun che gli spiriti del fiume le avevano annunciato il suo arrivo stabilendo che quello sarebbe stato il suo uomo. E’ esplicito il riferimento alle doti di chiaroveggenza della donna e al suo stile di vita in totale libertà e autonomia, in perfetta sintonia con la natura.
Questo film è molto interessante da diversi punti di vista: innanzitutto il personaggio di Lydia ha una caratterizzazione positiva, viene descritta come una donna sincera, risoluta e coraggiosa, capace di provare sentimenti veri e autentici, disposta a prestare soccorso ad un uomo in difficoltà e aiutarlo nella fuga pur mettendo repentaglio la propria stessa vita. D’altra parte il film ci conduce letteralmente in un “campo tzigano” cosa assolutamente originale per il cinema dell’epoca."