"Nel film viene raffigurata l’isola di Manhattan trasformata in un carcere fortificato di massima sicurezza al cui interno vengono abbandonati a se stessi i criminali condannati a vita.
C’è una sola legge, quella del più forte. Come scrive Fabrizio Liberti nel suo volume dedicato al regista, Manhattan appare nel film come un labirinto infernale che sembra uscito dalla mitologia greca, alla quale tutto il film rimanda di continuo.
Inoltre la pellicola, pur svolgendosi in un arco di tempo di 24 ore è sempre ambientata di notte aumentando a dismisura la sensazione di ansia che lo spettatore prova nel seguire questa discesa negli inferi.
Ma l’ambientazione è anche New York stessa, portata all’accesso, certo, ma pur sempre chiaramente riconoscibile."