1997: fuga da New York (Escape from New York, 1981)
"Nel film viene raffigurata l’isola di Manhattan trasformata in un carcere fortificato di massima sicurezza al cui interno vengono abbandonati a se stessi i criminali condannati a vita.
C’è una sola legge, quella del più forte. Come scrive Fabrizio Liberti nel suo volume dedicato al regista, Manhattan appare nel film come un labirinto infernale che sembra uscito dalla mitologia greca, alla quale tutto il film rimanda di continuo.
Inoltre la pellicola, pur svolgendosi in un arco di tempo di 24 ore è sempre ambientata di notte aumentando a dismisura la sensazione di ansia che lo spettatore prova nel seguire questa discesa negli inferi.
Ma l’ambientazione è anche New York stessa, portata all’accesso, certo, ma pur sempre chiaramente riconoscibile."
di Laura Tricoli [Visita la sua tesi »]
Tesi Correlate
-
Metropoli e cinema tra moderno e postmoderno
"Abita la città, un’altra città, fatta di attesa, dolore, soddisfazione, rimpianto, tranquillità, torpore, violenza, felicità. Il soggetto moderno si trova diviso dal bisogno di differenziarsi in contrapposizione all’esigenza di condividere le proprie esperienze e i propri stili con il gruppo, un gruppo che diventa sempre più vasto ed eterogeneo. In tale contesto la metropoli assume la connotazione...»
-
Cinema di fantascienza. Paura o gioco?
"La prima competizione per eccellenza, quindi, anche se a volte inconsapevole, è la dimostrazione delle proprie doti fisiche e intellettuali e il superamento dei risultati ottenuti in precedenza. All’interno del film, la competizione del personaggio con se stesso si attua nella realizzazione di un percorso e nel superamento degli ostacoli per il raggiungimento del premio finale. Concependo la trama...»
Le recensioni degli autori:
Vuoi scrivere una recensione e condividerla con gli altri utenti? Effettua il login come autore di Tesionline e potrai commentare ogni articolo che vuoi!