"In effetti, la scelta di Lana Turner non si rivelò molto azzeccata. La Turner, per quanto brava, dà al personaggio di Cora un aria più borghese, più perbenista, se vogliamo. È difficile ritrovare la moglie scontenta di un immigrato greco, la cuoca scompigliata e appassionata, e la hell cat del romanzo, in una donna sempre vestita di bianco e con la mani che paiono essere costantemente seguite da un’esperta manicure.
La Turner, in sostanza, sembra una socia dei tennis clubs o dei circoli del golf. La scelta di neutralizzare la carica erotica del personaggio di Cora fu dettata ancora una volta dalla morale di Hollywood: la realizzazione del film sarebbe stata permessa a patto di spogliare la femme fatale della sua carnale fatalità.
Prima di questa versione, Luchino Visconti ne aveva girata una ben più fedele nel 1942. Clara Calamai, nella parte di Cora, è sicuramente più convincente e aderente all’originale di Lana Turner.
Il problema di Ossessione (questo il titolo dell’adattamento italiano), che «(…) préfigure le néoréalisme italien et désavoue les mélodrames bienpensants imposé par le fascisme», é che la pellicola é una versione pirata. Probabilmente più interessato a realizzare una pellicola di denuncia sociale piuttosto che a seguire le procedure legali, Visconti ha semplicemente realizzato il film senza comprare i diritti d’autore. Il film resta un capolavoro neorealista, e Massimo Girotti e Clara Calamai riproducono perfettamente i personaggi di Frank e Cora.
L’ultima versione, e forse la più famosa, è quella realizzata nel 1981 da Bob Rafelson. Mantenendo lo stesso titolo del romanzo (come già aveva fatto Garnett nel ’46) la pellicola è anche molto più fedele al testo dell’opera di Garnett.
La scelta di Jack Nicholson per il ruolo di Frank e di Jessica Lange per quello di Cora si sono rivelate azzeccate. Rafelson rievoca l’atmosfera di crisi e ricrea il mondo degli hobo che Cain aveva tratteggiato nel suo romanzo. La brutalità erotica dei due protagonisti, e di Cora in particolare, emerge con tutta la sua potenza dalle mirabili interpretazioni di Nicholson e della Lange."
(Brano estratto dalla tesi di Emanuela Anna Villa)