"Opera in cui Sofia Coppola tenta di ricostruire, reinterpretandola e personalizzandola, la vicenda di un’adolescente tormentata e senza guida, questa volta però settecentesca e principesca.
Maria Antonietta, fanciulla regale molto simile a una teenager del ventunesimo secolo, strappata alla famiglia e al suo paese, si ritrova quattordicenne nell’ambiente estraneo, ostile, minaccioso e formale di Versailles, catturata dal dedalo infinito e intricato dei fastosi cerimoniali di corte e sposata ad un monarca impotente.
La sua teoria è semplice: come faceva una ragazzina di quattordici anni a sopportare tutte quelle pressioni? Come poteva soddisfare un intero stato e a pensare alla prole? Una condizione temporale sospesa che si aggrava proprio con l'arrivo del principale obiettivo: fare figli.
Un rapporto madre/figlia, anche in questo caso, che fatica ad arrivare e che soprattutto sembra bloccare la crescita, lo sviluppo, la vitalità della ragazzina. E’ chiaro che il proponimento della regista non è rivolto tanto all’ambientazione storica o a un tentativo di revisionismo storiografico nei confronti di un personaggio così discusso, quanto alla narrazione e alla considerazione di un' altra adolescente smarrita, con l’unica differenza che in questo caso si tratta di una sovrana del Settecento.
Sofia Coppola supera sia un'altra variazione sul tema che le barriere spaziali e temporali, riconsegnandoci nella sua riflessione la figura di giovane donna per certi versi universale.
E la complessità intensiva ed estensiva che raggiunge in questa triplice meditazione cinematografica è di alto spessore: un cinema che non si prefigge di essere speculazione concettuale e astratta, ma solo uno specchio concreto di un momento particolare della vita, come la giovinezza."