Ossessione di Luchino Visconti
L'inizio del neorealismo

Ossessione di Luchino Visconti è un film troppo decisivo per la storia del cinema italiano, per questo chiunque voglia costruirsi una cultura è obbligato a vederlo.
Poetico e crudo allo stesso tempo, Ossessione apre la strada al fenomeno che sarà poi noto come neorealismo. La voce del popolo, la povertà, il ceto sociale basso o bassissimo, la sinistra ombra della guerra..
Questi alcuni temi del genere che farà la fortuna di Zavattini e De Sica e proietterà l'Italia nell'Olimpo del cinema.
Ossessione è un dramma indimenticabile, costruito sulla tensione amorosa tra i protagonisti, con un uso della macchina da presa che spezza le regole tradizionali e che, con precise intenzioni, esalta o deturpa il corpo dei due amanti. La luce è sfruttata perfettamente nella dicotomia tra interni ed esterni.
Ambientato nelle campagne emiliane, un vortice maledetto verso la dannazione, che condanna in ogni caso la moralità e il buoncostume ottuso della provincia.
Tesi Correlate
-
"Ossessione". Realismo e rivoluzione cinematografica in Italia
"La vicenda di una passione impossibile, che i protagonisti vivono nell’angoscia e che li porterà alla rovina, viene descritta da Visconti in modo da scostarsi definitivamente dal modello di regia classico, imponendo un cambiamento di rotta a tutto il movimento cinematografico dell’epoca.
La storia è descritta attraverso gli sguardi dei protagonisti, rivolti verso il centro dell’azione. I fatti che...» -
Paesaggio emiliano e alba del neorealismo in "Ossessione"
"Al fenomeno del neorealismo, visto benissimo in Rossellini, ha sicuramente contribuito un altro grande maestro, Luchino Visconti, che con il film Ossessione (1943) ha dato inizio a questa nuova corrente, il tutto descritto benissimo da Lizzani: 'In Ossessione c'è un preannuncio di quello che sarà un certo modo torbido del dopoguerra e insieme una denuncia della rottura profonda che esisteva già allora...»
-
Uso della luce, Jean e Auguste Renoir in "Ossessione" di Visconti
"Se è vero come diceva sempre Federico Fellini che "Il film si scrive con la luce" e che lo stile di un autentico cineasta si esprime con la luce, Luchino Visconti ne è sicuramente un grande esempio.
Già con il suo primo lungometraggio, Ossessione, Visconti effettua una rottura con il cinema precedente attraverso nuove scelte formali (la fotografia, le ambientazioni), e dal momento in cui scorrono...»
La redazione è online su Skype dalle 9 alle 13.
Contatta la nostra redazione a: [email protected] o via Skype